Recupero dei crediti dai Comuni: strategie e vantaggi del giudizio di ottemperanza

Le strade per ottenere il pagamento di un credito dai Comuni sono sostanzialmente due:

1. Saldo diretto: Ottenimento del pagamento spontaneo o attraverso diffide, solleciti, e atti transattivi.
2. Procedure giudiziali: Attivazione di procedure legali per il recupero coattivo del credito.

1. Pagamento in via bonaria da parte dei Comuni

Una prima opzione, più semplice e immediata, è ottenere il pagamento senza contenzioso (con o senza certificazione del credito). Questo tipo di pagamento rappresenta l’optimum. Grazie a un ausilio professionale qualificato, è possibile adottare diverse strategie per indurre il Comune a pagare rapidamente e senza entrare in contenzioso. La strategia, da valutare caso per caso, può includere:

• Invio di diffide da parte dell’avvocato incaricato.
• Incontri dell’avvocato con il dirigente responsabile del Comune o altri soggetti rilevanti.
• Redazione di accordi.
• Predisposizione di transazioni a stralcio e riduzione del credito.
• Dilazione dei tempi di pagamento.

2. Procedure giudiziali

Oltre ai rimedi stragiudiziali, ci sono altri strumenti di tutela legale a disposizione dei creditori.

Decreto ingiuntivo

Il primo e più noto rimedio giudiziale è la richiesta di emissione di un decreto ingiuntivo contro il Comune inadempiente. Per procedere, è necessario dimostrare che il credito, oltre ad essere certo, liquido ed esigibile, è fondato su una prova scritta. Una volta emesso e notificato il decreto, in caso di mancata opposizione da parte del Comune entro 40 giorni, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo e, decorsi 120 giorni dalla sua notifica, si può procedere al pignoramento.

Giudizio ordinario

Un’altra possibilità è instaurare un giudizio ordinario per accertare il diritto di credito.

Giudizio di ottemperanza

Una terza strada è il giudizio di ottemperanza, per obbligare il Comune ad eseguire una sentenza, anche attraverso la nomina di un commissario ad acta che si sostituisce all’Amministrazione nel compimento degli atti richiesti e non adottati.

L’azione di ottemperanza può essere proposta per conseguire l’attuazione di:

1. a) Sentenze del giudice amministrativo passate in giudicato;
2. b) Sentenze esecutive e altri provvedimenti esecutivi del giudice amministrativo;
3. c) Sentenze passate in giudicato e altri provvedimenti equiparati del giudice ordinario;
4. d) Sentenze passate in giudicato e altri provvedimenti per i quali non sia previsto il rimedio dell’ottemperanza;
5. e) Lodi arbitrali esecutivi divenuti inoppugnabili.

L’azione, ai sensi del codice del processo amministrativo, si propone anche senza previa diffida, con ricorso notificato al Comune e a tutte le parti del giudizio definito dalla sentenza o dal lodo. Si prescrive con il decorso di dieci anni dal passaggio in giudicato della sentenza.

La competenza spetta al TAR che ha emesso la sentenza o al TAR nella cui circoscrizione ha sede il Tribunale civile che ha emesso la sentenza di cui è chiesta l’ottemperanza.

Vantaggi del giudizio di ottemperanza

• Rapidità: La procedura si conclude generalmente in pochi mesi, rispetto agli anni richiesti per il pignoramento.
• Efficacia: La minaccia di una condanna spinge spesso il Comune a pagare prima della fine del giudizio per evitare maggiori costi e responsabilità.
• Costi ridotti: Il giudizio di ottemperanza evita le spese per la notificazione del precetto, riducendo l’onere economico per il creditore.

Conclusioni

Il giudizio di ottemperanza rappresenta una strada preferibile per il recupero dei crediti dai Comuni, garantendo tempi più rapidi, maggiore probabilità di recupero e costi ridotti rispetto alla procedura ordinaria di pignoramento. Affidarsi a professionisti specializzati può fare la differenza nel conseguimento del credito dovuto.