Una delle novità più importanti del nuovo Codice Appalti é la digitalizzazione delle procedure di gara.
Nell’ambito della sopra detta digitalizzazione, il Codice ha istituito l’obbligo di “qualificazione” per le Stazioni Appaltanti, ovvero il processo che certifica che le stazioni appaltanti, compresi gli istituti scolastici, possiedano le competenze, le risorse e l’organizzazione necessarie per gestire correttamente le procedure di gara relativamente ad appalti di lavori superiori a 500.000 Euro e di servizi e forniture superiori a 140.000 Euro. Questo sistema è gestito dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e si basa su criteri specifici definiti dagli articoli 62, 63 e 64 del d.lgs. n. 36/2023.
In risposta alle difficoltà manifestate dagli istituti scolastici nell’adeguarsi ai nuovi adempimenti previsti dal Codice dei Contratti Pubblici, Decreto Legislativo n. 36/2023, ANAC, con il parere 27 febbraio 2024, ha introdotto un soluzione transitoria, valida fino al 30 settembre 2024. Questa misura ha consentito alle scuole di gestire autonomamente specifici appalti, tra cui le concessioni per i distributori automatici, indipendentemente dal valore degli affidamenti.
Dal 1 ottobre 2024, tuttavia, in assenza di ulteriori provvedimenti idonei a disciplinare la materia sul punto, le scuole dovranno adeguarsi, dovendo provvedere a soddisfare specifici criteri per qualificarsi, tra cui:
Capacità Tecnico-Organizzativa: Le scuole dovranno dimostrare di avere personale adeguatamente formato e una struttura organizzativa capace di gestire le procedure di appalto. Questo include la presenza di personale con competenze specifiche in materia di contrattualistica pubblica.
Esperienza Precedente: Sebbene gli istituti scolastici spesso gestiscano appalti di minore importo e complessità rispetto ad altre stazioni appaltanti, dovranno comunque dimostrare una certa esperienza nella gestione di appalti, documentando il numero e la tipologia di gare gestite.
Rispetto di Standard di Trasparenza e Legalità: Le scuole dovranno garantire l’adozione di misure per prevenire la corruzione e assicurare trasparenza nelle procedure di gara, come l’adozione di codici di comportamento e sistemi di controllo interno.
Capacità Finanziaria: Anche se in misura ridotta rispetto ad altre stazioni appaltanti, le scuole dovranno dimostrare una gestione corretta e responsabile delle risorse finanziarie assegnate, assicurando una gestione trasparente e conforme alle normative.
In conclusione, la soluzione transitoria dell'ANAC ha rappresentato un ponte essenziale per aiutare gli istituti scolastici a conformarsi ai nuovi requisiti del Codice dei Contratti Pubblici senza interrompere le loro attività in determinati settori. Tuttavia, al termine di questo periodo transitorio, le scuole dovranno affrontare diverse criticità, tra cui la necessità di completare il processo di qualificazione, l’adattamento alle nuove procedure amministrative, e l’integrazione dei nuovi strumenti di acquisto. Queste sfide richiederanno un’attenta pianificazione e ulteriori risorse per evitare blocchi operativi e garantire la continuità dell’attività.
Con l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale (D.M.) del 6 novembre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 282 del 2 dicembre 2023, a partire dal 31 marzo 2024, gli istituti scolastici e tutte le Pubbliche Amministrazioni sono tenuti a rispettare i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) nelle gare d’appalto per i servizi di ristoro, compresi quelli svolti attraverso distributori automatici.
Obbligatorietà dei CAM nelle Gare di Vending
Il Decreto Ministeriale del 6 novembre 2023, come noto, ha reso obbligatorio l’inserimento dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nella documentazione di gara per gli affidamenti relativi a:
L'obbligo di includere i CAM nelle gare è stabilito dall'articolo 57 del Decreto Legislativo n. 36/2023, che disciplina l’affidamento di contratti pubblici, e si applica a tutte le Pubbliche Amministrazioni, compresi gli istituti scolastici.
Criteri Ambientali Minimi (CAM) per i Distributori Automatici
Il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 6 novembre 2023 stabilisce criteri specifici per i distributori automatici e i punti di ristoro, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei servizi di vending e bar. I distributori devono utilizzare materiali riciclabili o compostabili per ridurre la plastica monouso, essere efficienti dal punto di vista energetico e offrire prodotti sostenibili, come quelli biologici e a chilometro zero. Per i punti di ristoro, sono richiesti prodotti alimentari sostenibili e una riduzione degli imballaggi, preferendo materiali biodegradabili. Il decreto promuove anche l'uso dell’acqua di rete tramite l’installazione di “case dell'acqua” e punti di accesso all’acqua potabile all’interno delle strutture scolastiche. Le scuole, in quanto stazioni appaltanti, devono adeguare le loro procedure di gara per rispettare i CAM, aggiornando i bandi e i capitolati tecnici per includere le specifiche ambientali previste e collaborando con fornitori in grado di soddisfare questi criteri sostenibili..
Implicazioni per le Scuole e per i gestori
Gli istituti scolastici, in qualità di stazioni appaltanti, dovranno adeguare le loro procedure di gara per rispettare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) stabiliti dal decreto. Questo richiede una revisione approfondita dei bandi di gara e dei capitolati tecnici, per integrare le specifiche ambientali obbligatorie, come la riduzione della plastica monouso, l’efficienza energetica e l'utilizzo di prodotti sostenibili. Le scuole saranno chiamate a collaborare più strettamente con fornitori che siano in grado di rispettare questi requisiti – fra cui i gestori del vending -, selezionando partner che adottino pratiche eco-compatibili e sostenibili. Questo implicherà l’aggiornamento delle specifiche tecniche per i fornitori e la promozione di una cultura della sostenibilità all’interno delle pubbliche amministrazioni. Le scuole dovranno quindi assicurarsi che i fornitori rispettino i criteri ambientali, favorendo l’adozione di pratiche sostenibili che contribuiscano alla riduzione dell’impatto ambientale complessivo, in linea con le direttive nazionali e gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.
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