Anche quest’anno, le irregolarità di svolgimento del test di accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria sono molteplici.
Tutte le violazioni e le anomalie possono essere fatte valere in cinque semplici passaggi, nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria, davanti ad un Giudice del Tar, al fine di annullare l’esclusione e ottenere l’immatricolazione, l’ingresso in graduatoria, o migliorare la propria posizione.
Facendo ricorso adesso, potrete ottenere una risposta entro 15 giorni dal deposito del ricorso.
A titolo esemplificativo (ma la casistica è molto ampia), ecco le principali irregolarità.
Migliaia di candidati hanno appreso l’annullamento del loro test di ingresso alla facoltà di Medicina per mancata sottoscrizione della scheda anagrafica.
Tale esclusione costituisce valido motivo di ricorso per richiedere la immissione in graduatoria, considerando che, secondo giurisprudenza ormai univoca e consolidata, la mancata sottoscrizione della scheda anagrafica costituisce una mera irregolarità, riguardante aspetti esclusivamente formali, posto che l’indicazione dei dati da parte dei candidati costituisce già una presunzione di veridicità, salva una successiva verifica in senso contrario da parte dell’Amministrazione.
Un primo motivo di ricorso, che riguarda tutti i partecipanti ai test, riguarda una serie di domande e risposte (quasi metà) identiche a quelle di alcuni manuali di preparazione all’esame (c.d. eserciziari) o a test già somministrati in precedenza, con ciò risultando compromessa l’imparzialità, la trasparenza e riservatezza della procedura.
Per effetto della riproposizione di test “vecchi”e non inediti, tratti dagli eserciziari, si è infatti creata una disparità fra coloro che hanno potuto leggere in anticipo le domande, oppure avevano già svolto i test ripresi da altre procedure di selezione, e coloro che, non avendo acquistato i manuali “Artquiz” o “Alphatest” o non avendo simulato la prova della “Cattolica”, non hanno avuto accesso anticipato ai test, risultando svantaggiati.
E’ possibile chiedere al Tar la rettifica in aumento del proprio punteggio, di 1,9 punti per ciascuna risposta data errata, e 1,5 punti, per ciascuna risposta non data, fra quelle “copiate” dal MIUR (metà del totale).
Come noto, dopo le numerosissime segnalazioni, il il Miur ha deciso, a prescindere dalla risposta data, di assegnare a tutti i candidati 1,5 punti per la domanda n. 16, attribuendo a tutti, il massimo punteggio (risposta corretta).
Questo perché la domanda in questione prevedeva, a differenza di quanto affermato dal MIUR (risposta A), due risposte sostanzialmente esatte: la A e la D.
E’ evidente che tutti coloro che hanno risposto A (o D) si sono visti, dopo aver svolto la prova, equiparare a chi aveva risposto in maniera errata (-0.4 punti) e a chi non aveva risposto per niente (0 punti).
A seguito di questa arbitraria equiparazione, possono presentare ricorso tutti i candidati che, per effetto della differenza di punteggio in loro favore (1,5 – 1,9), avrebbero ottenuto un vantaggio determinante sulla loro graduatoria (es. tutti coloro che si trovano oggi entro i due punti sotto la soglia minima di accesso alla graduatoria, o coloro che si trovano attualmente entro i due punti sotto la soglia minima per accedere ad un determinato ateneo).
Un ulteriore possibile motivo di ricorso è rappresentato dalla violazione dell’anonimato dei candidati che hanno svolto i test.
La presenza in sé del codice alfanumerico personale rende sempre astrattamente identificabile qualsiasi candidato.
La giurisprudenza, con l’eccezione delle pronunce rese nel 2015, ha sempre riconosciuto tale violazione.
Oltre al ciò, vi è un’ampia casistica circa la violazione dell’anonimato che può essere fatta valere in sede giudiziale.
Come ogni anno, il MIUR, illegittimamente, omette di riassegnare i posti riservati agli studenti extracomunitari non effettivamente coperti all’esito della selezione.
Tutti coloro che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 60 punti e non sono entrati in graduatoria possono presentare ricorso per chiedere la riassegnazione dei posti disponibili ed entrare fra gli ammessi.
Tutti coloro che soffrono di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A) e hanno documentato tale patologia in sede di domanda di ammissione all’esame, hanno la possibilità di chiedere l’annullamento dell’esclusione, tramite ricorso al Tar, facendo valere tutte le irregolarità in sede di esame che non hanno garantito le pari opportunità nell’espletamento delle prove stesse. Un caso molto frequente è quello di “aggiungere” I 30 minuti in più alla fine del tempo concesso a tutti i candidati. I Giudici del Tar si sono pronunciati più volte affermando che il rumore e la confusione nell’aula dovuta alla consegna degli elaborati non consentono la concentrazione, di fatto annullando la misura compensativa.
In questi giorni, si sta discutendo molto su due domande la cui formulazione potrebbe essere errata.
Anche in questo caso, come per gli altri quesiti, i nostri esperti stanno valutando la possibilità di richiedere un aumento del punteggio, attraverso la valutazione dei singoli elaborati dei candidati.
1. firma incarico e pagamento onorario | 2.accolta documenti utili / acquisizione documenti | 3. entro i successivi 5 gg. lavorativi si deposita il ricorso | 4. entro 10 gg. viene fissata l’udienza | 5. il giorno dopo già si conosce il risultato dell’azione |