Come noto, il c.d. “autovincolo”, è il limite all’esercizio della discrezionalità che l'amministrazione pone a sé stessa mediante una determinazione frutto dello stesso potere che si appresta ad esercitare. Questo principio si traduce nell'individuazione anticipata di criteri e modalità dell’agire, con l'obiettivo di evitare che la complessità e rilevanza degli interessi possa, in fase decisionale, favorire l'utilizzo di criteri decisionali non imparziali. In altre parole, l’amministrazione deve seguire rigidamente le regole stabilite in precedenza, garantendo così la trasparenza e l'equità del processo decisionale.
Il principio dell’autovincolo nel nuovo Codice dei contratti pubblici (d.Lgs. n. 36/2023) si configura come un elemento centrale per garantire la trasparenza e la coerenza nell’attività contrattuale della pubblica amministrazione.
Esso implica che l’amministrazione sia obbligata a rispettare le proprie regole e dichiarazioni, garantendo così un comportamento prevedibile e affidabile nei confronti dei soggetti interessati.
Nel nuovo Codice dei contratti pubblici, il principio di autovincolo è ribadito attraverso diverse disposizioni elencate di seguito.
Articolo 2
Viene stabilito il principio della fiducia reciproca tra amministrazione e operatori economici, vincolando le stazioni appaltanti a rispettare gli auto-vincoli amministrativi e le norme stabilite nella lex specialis di gara.
Articolo 5
Vengono enunciati i principi generali per l’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti, inclusi quelli di non discriminazione, correttezza e tutela dell'affidamento, che obbligano le stazioni appaltanti a rispettare le regole di gara predefinite.
Articolo 7
Riguarda l’auto-organizzazione amministrativa, richiedendo che le amministrazioni rispettino gli auto-vincoli derivanti dai propri regolamenti interni .
Articolo 30
Definisce i principi per l'aggiudicazione e l’esecuzione degli appalti, sottolineando l’obbligo di rispettare le regole stabilite nella documentazione di gara per garantire la parità di trattamento tra i partecipanti.
Articolo 52
Prevede la predeterminazione delle modalità di individuazione dei campioni di affidatari da sottoporre a verifica, in linea con il principio dell’autovincolo, per gli appalti di importo inferiore ai 40.000 Euro.
Articolo 108
Disciplina i criteri di aggiudicazione degli appalti, richiedendo che le stazioni appaltanti seguano rigorosamente le regole stabilite nella documentazione di gara.
Il Consiglio di Stato, attraverso la sentenza n. 4659 del 2024, ha fornito un’importante interpretazione del principio di autovincolo nel contesto del nuovo Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 36/2023). La sentenza ha chiarito e ribadito il ruolo di questo principio nel garantire la coerenza, la certezza e la prevedibilità ex ante delle decisioni della pubblica amministrazione.
La pronuncia ribadisce che una volta pubblicato il bando di gara, l’amministrazione non può modificarne le regole in modo sostanziale. Qualsiasi modifica rilevante comporta la riapertura dei termini per la presentazione delle offerte. Questo rafforza il principio di autovincolo, garantendo che l'amministrazione rispetti le condizioni inizialmente stabilite.
Il Consiglio di Stato ha sottolineato l’importanza dell’obbligo di motivazione. Le decisioni dell’amministrazione devono essere adeguatamente giustificate, specialmente quando si discostano dalle regole e dai criteri inizialmente fissati. Questo obbligo serve a prevenire decisioni arbitrarie e a garantire la trasparenza.
La sentenza afferma, inoltre, che il rispetto del principio di autovincolo è fondamentale per garantire la parità di trattamento tra i concorrenti. Tutti i partecipanti alla gara devono essere trattati in modo equo, secondo le stesse regole e condizioni così che le procedure di gara divengano trasparenti e prevedibili ex ante nel loro svolgimento. Gli operatori economici devono poter fare affidamento sulle regole stabilite nel bando di gara, sapendo che queste non verranno modificate arbitrariamente.
Seguendo tali principi si ha la certezza delle regole di gara, venendo così promossa una competizione leale e aperta. Gli operatori economici sono incentivati a partecipare alle gare pubbliche, sapendo che le condizioni sono stabili e che l'amministrazione rispetterà i propri impegni.
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