Come confermato dai recenti dati Eurostat, la PA, negli ultimi anni, ha costantemente aumentato il proprio debito per crediti commerciali verso le imprese, arrivando a superare, secondo la stima della Banca d’Italia, il tetto dei 50 miliardi di Euro.
Tale debito è costituito, da un lato, dai ritardi nei pagamenti, effettuati ben oltre il termine di 30 giorni previsto dalla Direttiva 2011/7/UE e dalla legge 3 maggio 2019, n. 37, dall’altro, dal vero e proprio mancato saldo definitivo di quanto dovuto.
Dato il protrarsi di questo malcostume negli anni, dicembre 2017 la Commissione europea aveva deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE (CGUE) a causa dei ritardi nei tempi di pagamento da parte delle amministrazioni pubbliche. La Commissione, pur riconoscendo gli sforzi compiuti dal governo italiano per ridurre i tempi di pagamento, aveva infatti rilevato che “le amministrazioni pubbliche italiane necessitano ancora in media di 100 giorni per saldare le loro fatture, con picchi che possono essere nettamente superiori”.
Con sentenza del 28 gennaio 2020 la CGUE, riunita in Grande Sezione, ha recentemente confermato che l’Italia non ha assicurato che le sue pubbliche Amministrazioni abbiano effettivamente rispettato i termini di pagamento previsti dalla Direttiva 2011/7/UE, con ciò essendo venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza di tali disposizioni.
La causa di tale distorsione nel rapporto con i fornitori della Pubblica Amministrazione, è riconducibile a tre ordini di ragioni: la mancanza di liquidità, la scarsa efficienza nella gestione del ciclo passivo e l’elevato contenzioso.
La situazione non è tuttavia omogenea sul territorio italiano. In disparte la carenza di liquidità, piuttosto omogeneamente diffusa, gli Enti del centro nord della penisola sono mediamente più efficienti e più rapidi nei pagamenti.
Secondo gli ultimi dati disponibili, il tempo medio di saldo delle fatture alle imprese e ai professionisti da parte degli enti locali del Piemonte è di 39 giorni, così suddiviso:
il 47,2% paga entro i 30 giorni, il 42,4% entro 60 giorni, l’8,3% entro 90 giorni, l’ 1,9% entro 180 giorni e lo 0,2% va oltre i 180 giorni.
Il tempo medio impiegato dall’Amministrazione Regionale del Piemonte per saldare i propri fornitori è invece di 53 giorni, posizionandosi al terzo posto dell’ingloriosa classifica nazionale fra Regioni, al di sopra della media nazionale (32 giorni).
La semplice lettura dei dati non mostra però tutta la verità.
In primo luogo, oltre il 20% delle Amministrazioni locali non ha provveduto alla comunicazione dei dati al Ministero dell’Economia. E’ presumibile, quindi, che tale 20% sia composto, in buona parte, dalle Amministrazioni meno virtuose. Ove venissero conteggiati i dati non comunicati, il tempo medio di pagamento si innalzerebbe in maniera sensibile.
In secondo luogo, poiché le statistiche sono basate sulla “data” dei pagamenti, l’omesso saldo strutturale definitivo, non rientra nelle percentuali stilate dal Ministero. Anche in questo caso, per avere il quadro della situazione, occorrerebbe conteggiare anche gli omessi pagamenti definitivi.
In ultimo, i dati prendono come riferimento il momento di esigibilità del credito, escludendo dal conteggio del ritardo il tempo necessario per la costituzione del titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo) in favore dell’impresa creditrice e per la messa in esecuzione dello stesso. Spesso trascorrono anni prima che un azienda possa ricevere quanto dovutole da una Pubblica Amministrazione.
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