L’introduzione del nuovo Codice degli appalti (Decreto Legislativo n. 36/2023) e le modifiche apportate dal Decreto P.N.R.R. n. 19/2024 all’articolo 29 del d.lgs. n. 276/2003 hanno introdotto rilevanti novità per le stazioni appaltanti, gli appaltatori e i subappaltatori, soprattutto in materia di applicazione dei contratti collettivi e tutela dei lavoratori. Ecco una panoramica dettagliata e alcune linee guida operative per affrontare le nuove disposizioni.
Principali Novità del Codice degli Appalti 2023
- Contratto Collettivo Applicabile
L’articolo 11 del nuovo codice degli appalti stabilisce che:
- Comma 1: Il personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici deve essere soggetto al contratto collettivo nazionale e territoriale vigente per il settore e per la zona in cui si eseguono le prestazioni, stipulato dalle associazioni di datori e prestatori di lavoro più rappresentative a livello nazionale.
- Comma 2: Nei bandi di gara e negli inviti, le stazioni appaltanti devono indicare il contratto collettivo applicabile.
- Comma 3: Gli operatori economici possono indicare un contratto collettivo differente nella propria offerta, a condizione che garantisca ai dipendenti le stesse tutele di quello indicato dalla stazione appaltante.
- Comma 4: Prima di procedere all’affidamento, le stazioni appaltanti devono ottenere una dichiarazione dall’operatore economico in cui si impegna ad applicare il contratto collettivo indicato o a fornire una dichiarazione di equivalenza delle tutele.
- Comma 5: Le tutele normative ed economiche devono essere garantite anche ai lavoratori in subappalto.
L’Articolo 29 del d.lgs. n. 276/2003 Modificato
L'articolo 29 modificato prescrive che:
- Le imprese appaltanti devono erogare al personale impiegato una retribuzione non inferiore a quella prevista dai CCNL di settore più applicati nel territorio di riferimento.
- L'obbligo riguarda la parte economica del CCNL, non l’intero contratto.
Questioni Interpretative
Le novità introdotte sollevano alcune questioni interpretative che rendono complessa l’applicazione uniforme delle norme:
- Ambito dei lavoratori interessati: La locuzione “personale impiegato” potrebbe includere non solo dipendenti, ma anche collaboratori a progetto e somministrati.
- Individuazione del contratto maggiormente applicato: È necessario determinare il contratto collettivo più rappresentativo, spesso firmato dalle principali organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL).
- Coordinamento tra contratti: Deve essere chiarito come coordinare l’applicazione delle tutele economiche del CCNL prevalente con gli altri obblighi contrattuali.
Linee Guida Operative
Per affrontare le nuove disposizioni, le stazioni appaltanti e gli operatori economici possono seguire queste linee guida:
- Consultazione dell’archivio CNEL: Verificare i CCNL registrati nel settore e sottosettore di riferimento tramite l’archivio del CNEL.
- Indicazione chiara nei bandi di gara: Esplicitare il CCNL applicabile nel bando o nell’invito, come richiesto dal comma 2 dell’articolo 11.
- Verifica di equivalenza: Se un operatore economico propone un contratto differente, deve fornire una dichiarazione di equivalenza delle tutele economiche e normative rispetto al CCNL indicato dalla stazione appaltante.
- Richiesta di dichiarazioni: Ottenere dalle imprese appaltatrici e subappaltatrici una dichiarazione di impegno ad applicare il CCNL indicato o dichiarazioni di equivalenza.
- Linee guida ANAC: Attendere le linee guida specifiche che ANAC dovrà emanare per fornire chiarimenti e modalità operative per l’applicazione delle nuove norme.
Conclusioni
Le modifiche introdotte mirano a garantire una maggiore tutela dei lavoratori e a prevenire il lavoro irregolare, promuovendo un’equa retribuzione. Tuttavia, la complessità delle norme richiede chiarimenti ulteriori da parte delle autorità competenti e l’adozione di linee guida specifiche da parte di ANAC per assicurare una corretta e uniforme applicazione delle nuove disposizioni legislative.